Welfare

L’università scopre com’è bella l’art brut

Le opere dei pazienti psichiatrici del Centro di attività espressive di Firenze sono arrivate sui muri della facoltà di Scienze sociali.

di Antonietta Nembri

La tinaia una volta era quel locale, nelle fattorie toscane, adibito ad accogliere i tini e le botti del vino. Ma dal 1975 è anche il nome di una realtà molto particolare: un centro di attività espressive denominato appunto ?La Tinaia?. Un centro diurno nato per iniziativa di Massimo Mensi e Giovanni Buccioni, infermieri e artisti non professionisti, che in una piccola fattoria situata nel parco del San Salvi dell?ex ospedale psichiatrico Vincenzo Chiarugi di Firenze, hanno dato vita a un atelier all?interno del quale i pazienti psichiatrici possono esprimersi liberamente in modo artistico. Oggi, dopo che le opere degli artisti-pazienti sono esposte in mezza Europa, c?è anche un?associazione onlus, la ?Nuova Tinaia? che assiste una dozzina di pazienti con due educatori professionali e gli obiettori in servizio civile. «Alcuni di questi pazienti sono storici», racconta Maika Covarretta, una delle educatrici presenti, «il nucleo principale è però composto da persone che frequentano il centro da un massimo di 20 anni a un minimo di 8, mentre tre sono proprio arrivati da poco». Guardando le opere dei nuovi arrivati si nota la differenza soprattuto nella produzione artistica. I primi pazienti – artisti si esprimevano in base a quella che viene comunemente definita ?art brut?, quelli che frequentano il centro da meno tempo invece, non ne vengono influenzati. «La nostra», continua l?educatrice del centro, «non è arteterapia, ma ciascuno è libero di esprimere la propria creatività con tutti i materiali che trova a disposizione. Tra i più giovani c?è anche chi ha fatto corsi ed esperienze precedenti». Alla Tinaia, infatti, non si cerca di legare i pazienti – artisti a un unico discorso stilistico anche se, del resto, è uno dei centri in Europa che hanno sviluppato l?art brut, e le opere realizzate più indietro nel tempo appartengono proprio a questo filone artistico. Le produzioni sono presenti nelle collezioni pubbliche e private, anche statunitensi. Dal 1981 le realizzazioni sono state esposte, tra gli altri luoghi, a Marsiglia, Berlino, Losanna e Parigi, ma anche a Chicago e New York: «in alcuni di questi viaggi, come quelli negli Stati Uniti, sono venuti anche i pazienti», ricorda Maika Covarretta. Una delle peculiarità di questo genere d?arte, rappresentativa del secolo appena concluso, è il fatto che lo studio delle opere che vi appartengono non può fermarsi allo stile, ma deve tenere conto anche delle particolari condizioni psichiche e sociali in cui sono state create. L?art brut è caratterizzata da una fenomenologia creativa e stilistica peculiare che la contraddistingue al di là dell?epoca storica, dall?ambiente e dalla cultura degli artisti. Alcune tra le migliori opere realizzate all?interno della Tinaia sono esposte nella Biblioteca di Scienze sociali dell?Università di Firenze. «Per queste tele e per questi artisti», scrive nella presentazione del catalogo la direttrice della biblioteca, Lucilla Conigliella, «è l?offerta di un?altra casa, non più segregata ma piena di vita. Non si tratta di un museo, dove peraltro opere come queste già sono state accolte, ma di un luogo dove si incrociano opportunità, dove tanti giovani si muovono e avviano progetti». La Nuova Tinaia, associazione onlus c/o Ospedale San Salvi, ex Op Vincenzo Chiarugi – Firenze fax 055.6263901 latinaia2002@virgilio.it Presidente: Alessandro Ottonelli


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